Necropoli di Li Muri
Un complesso di circoli megalitici funerari risalenti al V millennio a.C., un unicum nell'archeologia sarda.

Necropoli di Li Muri
Necropoli di Li Muri
Contatti
Informazioni di accesso
Da Arzachena, si esce per Calangianus (SS427); dopo 4,800 km, si svolta a destra per Luogosanto (SP14). Percorsi 4,5 km, un bivio a destra immette nella Strada Li Lolghi; dopo 1600 m, si svolta a sinistra in via Pilastru e si procede per 900 m fino alla necropoli. In alternativa, da Arzachena, si percorre per km 4,800 la SP115 per Bassacutena; si svolta a sinistra su via Pilastru e si prosegue per 900 m. Poco prima dell'ingresso al sito si incontra, sulla destra, il punto di informazione.
La necropoli si trova in agro di Arzachena e comprende quattro circoli funerari (detti di tipo A) e un’allèe couvèrte (tomba V).
La scoperta della necropoli si deve al maestro Michele Ruzittu che, nel 1939, informò dell’esistenza del sito il Soprintendente alle Antichità Paolino Mingazzini. Nel 1940 iniziò lo scavo nell’area sotto la direzione di Salvatore Maria Puglisi, che pubblicò i risultati nel 1941 e, dopo ulteriori indagini con Castaldi, nel 1964. Nel 1994 fu completato lo scavo della Tomba V e del recinto cultuale compreso fra i circoli (Antona 1999).
I quattro circoli della necropoli sono stati recentemente assegnati all’ambito della cultura di San Ciriaco (Neolitico medio). In precedenza, la necropoli era datata al Neolitico recente e attribuita da alcuni studiosi a una specifica facies gallurese denominata “cultura dei circoli” o “cultura di Arzachena”. Per quanto concerne la Tomba V, invece, l’indicazione cronologica emersa dallo scavo riporta l’ultima utilizzazione a circa il 1600 a.C., come suggerisce il rinvenimento di una ciotola in terracotta riferibile al Bronzo medio.
La tomba tipo dei circoli, tangenti tra loro, consiste in una cassa (1,50/190 x m 1,10/1,50 m) formata da lastre di granito (da 1 a 2,20 m) infisse nel suolo verticalmente, con una di piatto a fare da copertura. Il tutto era in origine coperto da un tumulo circolare di pietrame e terra, a sua volta sostenuto alla base da una serie di lastre e pietre di diverse dimensioni, disposte a cerchi concentrici. In quello più esterno era infisso un menhir.
All’esterno di ciascuna tomba, una piccola cassetta litica quadrangolare era destinata alle offerte per i defunti. I quattro tumuli, del diametro tra m 5,30 e m 8,50, sono costruiti con una sequenza temporale protrattasi nel tempo, che ha finito per rendere inaccessibile lo spazio cultuale delimitato fra i loro punti di tangenza. In tale area sono presenti due menhir aniconici in posizione affrontata, e una cassetta in pietra per le offerte (circa 0,45 x 0,35 m).
L’allèe couvèrte (tomba V), situata a pochi metri a SE dalle precedenti tombe, si distingue da queste per le sue caratteristiche strutturali. Si tratta, infatti, di un sepolcro a camera di pianta rettangolare (2,10 x 0,80 m) scavato al di sotto della quota di calpestio (prof. m 0,60), con i lati lunghi composti ciascuno da tre lastre verticali; un blocco chiude il lato di fondo. A differenza delle precedenti, questa tomba è provvista di un tumulo che lascia libero l’ingresso alla camera funeraria, assicurando la ripetibilità dell’accesso al sepolcro. Questa caratteristica implica la rilevante innovazione della sepoltura multipla della tomba a camera rispetto ai seppellimenti monosomi (un unico defunto) o al massimo bisomi (due defunti) delle tombe della fase precedente, fatto che lascia presumere un cambiamento culturale sostanziale.
Bibliografia
- Antona Ruju A., Ferrarese Ceruti M.L. 1992, Il nuraghe Albucciu e i monumenti di Arzachena, Sardegna archeologica, Guide e itinerari 19.
- Antona A. 2023, La necropoli di Li Muri, Arzachena (SS), in G. Tanda, L. Doro, L. Usai, F. Buffoni (eds.), Arte e architettura nella Sardegna preistorica. Le domus de janas (candidatura unesco 2021), Cagliari: 140-143.