Dolmen di Sa Coveccada
Il più imponente dolmen della Sardegna, usato come tomba collettiva durante il Neolitico.

Dolmen di Sa Coveccada
Dolmen di Sa Coveccada
Contatti
- Comune di Mores
-
Piazza Padre Paolo Serra, 1
07013 Mores (SS) - +39797079011
- Sito web
Informazioni di accesso
Dall'abitato di Mores percorrere la SP47 in direzione di Ittireddu. Dopo 6,24 km svoltare a destra in direzione dei cartelli turistici e proseguire lungo la strada per 3,12 km fino a un incrocio, quindi, come indicato dal segnale turistico, svoltare a destra e proseguire dritto per 700 m fino al cancello d'ingresso dell'area archeologica.
Il dolmen si trova su un vasto e nudo tavolato trachitico con radi cespugli di macchia mediterranea, ben visibile da ogni luogo, lungo un antico sentiero di transumanza.
Nell’area sono presenti altri monumenti preistorici, strettamente connessi con il dolmen: a 140 m NW, è documentato un menhir attualmente riverso al suolo e a 170 m in direzione S, si sviluppa una piccola necropoli a domus de janas.
Citato per la prima volta nel 1905 in un lavoro di Giacomo Calvia, è stato oggetto di pubblicazioni di viari autori, tra cui Oliver Davies e gli archeologi Antonio Taramelli, Giovanni Lilliu ed Enrico Atzeni. Lo scavo effettuato da Paola Basoli in occasione dei restauri del monumento nel 2011 ha permesso di individuare, nella parte posteriore del dolmen, un gradone accuratamente ritagliato nel piano pavimentale roccioso, che aveva funzione di appoggio dell’originario lastrone di chiusura oggi scomparso. All’interno di una piccola fossa sub-circolare ricavata alla base del gradone, lo scavo ha restituito, oltre ai resti di ceramiche di età storica, un frammento di vaso carenato attribuito dalla studiosa a una fase di frequentazione del monumento inquadrabile durante l’età del Rame.
Tuttavia, sulla base dei dati disponibili per altri monumenti appartenenti a questa categoria monumentale (il dolmen di Motorra-Dorgali, i dolmen di Ciuledda e Alzoledda-Luras), la costruzione del dolmen viene attribuita al IV millennio a.C.
Il monumento spicca tra le strutture megalitiche sarde per le imponenti dimensioni e le caratteristiche esclusive, come il portello d’accesso ricavato nella lastra di facciata. Il dolmen, di tipo semplice, è realizzato con blocchi di trachite tufacea ed è costituito da una camera rettangolare (4,20 x 1,20 x 2 m), con asse longitudinale NW-SE, delimitata da tre grossi lastroni ben lavorati, uno per lato e uno sulla fronte, mentre l’ortostato posteriore è oggi scomparso, forse frantumatosi, e sostituito dai pastori del luogo da un mucchio di pietre di piccole dimensioni.
L’accesso della camera è rivolto a SE. La lastra frontale presenta centralmente, all’altezza del suolo, un portello d’accesso sub-rettangolare (0,50 x 0,66 m). Per la presenza di un portello intagliato (una port de four) il dolmen è raffrontabile con numerosi esempi extrainsulari, soprattutto francesi e spagnoli. A sinistra dell’ingresso (per chi guarda dall’esterno) sullo spessore del lastrone che costituisce la parete SW, sempre all’altezza del suolo, vi è una piccola nicchia ad apertura rotondeggiante.
La tavola di copertura, di forma sub-rettangolare (3,25 x 3 x 0,60 m), pesa oltre 25 tonnellate e presenta una grossa frattura trasversale, per cui si conserva solo per la metà della sua lunghezza originaria, e sul lato frontale un taglio intenzionale ad angolo retto ha portato via l’originario angolo orientale della lastra. All’interno, sull’ortostato SW, presso l’ingresso, vi è una nicchia rettangolare (1,25 x 0,88 x 0,50 m) posta a circa 30 cm dal suolo.
Bibliografia
- Cicilloni R. 2009, I Dolmen della Sardegna, Mogoro.
- Cicilloni R., Doro L. 2023, Il dolmen di Sa Coveccada, Mores (SS), in G. Tanda, L. Doro, L. Usai, F. Buffoni (eds.), Arte e architettura nella Sardegna preistorica. Le domus de janas (candidatura unesco 2021), Cagliari: 164-167.