Necropoli di Sos Furrighesos

Sette domus de janas ornate da incisioni rupestri, immerse nei boschi di Anela, testimoni di antichi culti funerari.

Necropoli di Sos Furrighesos
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Necropoli di Sos Furrighesos

Comune : Anela
Provincia : SS
Tipologia : Domus de Janas
Latitudine: 40° 28' 53.00" N
Longitudine: 8° 58' 17.00" E

Contatti

Informazioni di accesso

  1. Partendo dal centro di Anela si percorre la statale 128 bis in direzione Bultei per circa 2 km, al bivio si svolta a sinistra sulla strada provinciale 36 e, dopo circa 4 km, si imbocca a sinistra la strada demaniale in direzione della caserma forestale. Raggiunto il bivio si prosegue a destra e seguendo i cartelli di indicazione lungo la strada comunale, si raggiunge una piazzola dove poter parcheggiare. Si prosegue a piedi per circa 500 m e seguendo le indicazioni dei cartelli si raggiunge agevolmente la necropoli. Tempo di percorrenza stimato: 35/40 minuti.
  2. La necropoli è accessibile anche dalla SP36 Bultei-Nughedu San Nicolò. A 3 km da Nughedu S.N. si imbocca la SP113 che conduce alla S.P. Bono-Ittireddu per 10,500 km. Sulla sinistra si trova un cancello di ferro che introduce in un sentiero sterrato che, dopo circa 2 km, arriva nella parte superiore del ciglione. In prossimità della casa colonica, sulla destra guardando il ciglione, si trova la Tomba XV. Proseguendo lungo il sentiero sterrato oltre il cancello si arriva sotto la parete rocciosa. Le domus de janas sono raggiungibili proseguendo sulla destra dopo circa 350 m.

La necropoli è stata realizzata nel costone volto a SW delimitante l’altopiano di Pianu Oschiri, la cui parete si erge fino a un’altezza di 20 m, sovrastando la valle in cui scorre il rio Buttule. Comprende diciotto domus de janas scavate nella parete rocciosa, a eccezione della Tomba XV che si trova in alto, ai margini dello stesso costone. Prevalgono gli ipogei di tipo semplice, monocellulari, bicellulari e a “T”; sono assenti gli schemi complessi e disordinati.

La prima notizia della necropoli si deve ad Antonio Taramelli (1931) che, però, non fa alcun accenno ai motivi scolpiti, incisi e dipinti presenti nelle tombe, segnalati per la prima volta nel 1970 da Ercole Contu. Nel 1984 Giuseppa Tanda pubblicò i dati degli scavi compiuti negli anni 1973-1974: lo studio dei materiali e dei monumenti, degli elementi funzionali, architettonici e decorativo-cultuali. Nel 2011 venne completato lo scavo della Tomba XV sotto la direzione di Giuseppina Marras.

La necropoli ha restituito la più alta concentrazione di motivi figurativi d’arte preistorica dell’Isola: si tratta di elementi di carattere architettonico e/o cultuale, scolpiti, incisi e dipinti tanto all’interno quanto all’esterno delle sepolture. Nelle raffigurazioni si riconoscono diverse fasi cronologiche: i motivi scolpiti sono da ritenersi contemporanei all’escavazione degli ipogei, mentre quelli incisi a martellina vengono divisi in quattro fasi, d’ambito preistorico e protostorico.

All’interno degli ipogei sono presenti pilastri, colonne, lesene, fasce in rilievo, rappresentazione del tetto a doppio o unico spiovente, zoccoli, setti divisori, banconi, letti funebri. Tra le figurazioni di carattere cultuale, invece, sono di particolare interesse i motivi delle Tombe II, VI, VIII, IX, XI, XII, XV. Frequente il motivo corniforme, presente in diversi stili, singolo o multiplo, più o meno stilizzato. La falsa porta è scolpita nelle Tombe II, VI e VIII, dipinta nella Tomba XII. Tra le incisioni si riconoscono anche antropomorfi (Tomba XV), armi, motivi stellari e geometrici.

La Tomba VI

La tomba è situata a circa 3 m dalla base del costone. Il portello d’ingresso all’anticella ha luce rettangolare con cornice ad alto rilievo. L’anticella ha pianta semicircolare, soffitto e pavimento piani, pareti aggettanti verso l’interno. Alla base delle pareti è presente uno zoccolo in leggero rilievo. Nella parete d’ingresso, il portello è affiancato da due lesene con tracce di colore rosso. Nella parete di fondo si apre il portello che immette alla cella successiva. È sovrastato da una protome bovina scolpita a bassorilievo a sezione convessa e dipinta di rosso. Nella rappresentazione si individuano la testa trapezoidale col muso subellissoidale, le corna e le orecchie semiellissoidali distinte. Le corna con apici arrotondati (Tipo I, Varietà 1) piegano in modo curvilineo verso l’alto e sono fuse col soffitto. La cella successiva ha pianta semicircolare con soffitto leggermente concavo e zoccolatura alla base delle pareti, una lesena rilevata e un gradino. Sul pavimento si notano due setti divisori. Nella parete di fondo è presente una falsa porta quadrangolare delimitata da una cornice a rilievo piatto. I materiali restituiti dallo scavo coprono un arco cronologico che va dalla cultura di Ozieri a quella di Bonnanaro.

Bibliografia

  1. Tanda G. 1984, Arte e religione della Sardegna preistorica nella necropoli di Sos Furrighesos, voll. I, II, Sassari.
  2. Marras G. 2023, La necropoli di Sos Furrighesos, Anela (SS), in G. Tanda, L. Doro, L. Usai, F. Buffoni (eds.), Arte e architettura nella Sardegna preistorica. Le domus de janas (candidatura unesco 2021), Cagliari: 194-201.