Menhir di Monte Corru Tundu

Un monolite preistorico eretto verticalmente, simbolo di antichi culti religiosi e pratiche rituali.

Menhir di Monte Corru Tundu
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Menhir di Monte Corru Tundu

Comune : Villa Sant'Antonio
Provincia : OR
Tipologia : Menhir
Latitudine: 39° 52' 33.07" N
Longitudine: 8° 54' 4.87" E

Contatti

Informazioni di accesso

Per raggiungere la località di Monte Corru Tundu dalla periferia del paese prendere la via Felice Cau e proseguire per 1,6 Km sulla strada che diventerà bianca. Giunti alla fine della strada, poco prima di un cancello prendere la stradina a destra che potrà essere percorsa ancora per pochi metri. Proseguire a piedi sull'antica strada ricavata sulla superficie del banco roccioso, che mostra ancora i solchi del passaggio dei carri.

Il menhir, in trachite, è ubicato su un colle in prossimità della necropoli a domus de janas di Is Forrus e del villaggio preistorico di Genna Storti. Si tratta di un monolite slanciato (alt. 5,75 m, circonferenza alla base: 3,27 m), caratterizzato da una sezione semicircolare, con faccia prospettica spianata rivolta a sud, sulla quale si individuano tre coppelle circolari. La superficie è ben rifinita e lavorata a martellina; la parte sommitale, spezzata, è collocata in prossimità della base. Sulla base dell’analisi tipologica e della bibliografia esistente, la realizzazione del menhir viene attribuita alla fine del V-terzo quarto del III millennio a.C. (4100-2300 cal. BC). Si suppone che i menhir fossero percepiti come sede di una forza soprannaturale, un essere divino o antenati “eroizzati”. Un’altra teoria riconosce, nell’ambito di un’economia prevalentemente agricola delle popolazioni neolitiche ed eneolitiche, un’associazione tra il menhir-fecondatore e la terra-fecondata. Nella terra si personalizzerebbe la dea Madre che fa germogliare i vegetali dai quali l’uomo trae il suo sostentamento. Nel menhir, invece, si rievocherebbe l’organo sessuale maschile che, congiuntosi alla terra, con i suoi misteriosi poteri la feconda: si compie in questo modo il ciclo umano e vegetativo. Un’ulteriore ipotesi ritiene possibile che i menhir venissero utilizzati per segnare e sacralizzare aree particolarmente importanti: nei villaggi potevano indicare il luogo sacro presso la comunità o antiche vie di transito; nei pressi delle tombe potevano rivestire non solo una funzione protettiva, ma anche il compito di indicatori del luogo funerario.

Bibliografia

  1. Merella S. 2009, I menhir della Sardegna, Sassari.